da Strati – Joe Ross in italiano

Allineato

Non sapere, è il meglio
ed esserne coscienti, una mappa
che non dev’essere seguita.
L’eterno trasfigura, dice
il libro. Sali le scale vicine
ed affrontale, questo ho detto io.
Per paura di stare sotto il peso
del possente sì, del possente no,
spezzammo il pane in due
e giusto mezzo restò fuori. Questa
è l’invenzione, la favola che chiedono.


Cospirazione di massa

Come un corpo di frasi
del discorso, rotte parole, rotte le schiene.
Quest’improvviso chiamare o no storia
disordine sociale. A che pro?
Tutto si può se non c’è logica,
salto a tentoni o fermo mi sto.
Una parata al passo, emozione
costruita, il volere è una via.
Mezzi estremi di controllo. Di nuovo
sociale, più briciole che pane.
Il dissenso s’informa
come un corpo. Qualcosa o frasi
del discorso in cose tipo il corpo.
Prima rotte le parole, prima le schiene.


Senza titolo

Che il buio cali sul mondo.
Che forza, che specchio o ragione
ti muove? Il pensato sta fuori. Il si dice,
il si dice che va. La scatola sul piano.
Nella scatola si dice si dica.
Grande viale o micro-architettura,
modello od osso bucato. L’equivoco
ostentato sfigura il reale. Un
fiore nel vaso su una qualche finestra
sbarrata. Inizi il mondo del buio,
una biga che vada da sé
vera per sé, vera allo specchio,
con un nome ed una parola per quel nome.
Una biga nel sole senza ombra.


Interpolazione

Ora ho un tavolo
un vecchio seduto sotto l’albero
memorie e finalmente non regole
né nome per te. E quindi?
Sciolto il nodo si torna nel mondo,
domani giustamente segue questo giorno.
Parlammo ma subito inseguimmo parole,
edificammo un simbolo, A,
e subito fu non-A. E quindi?
Il sole tramontava come immagine richiesta.
Aprimmo tutti i vasi nel sonno guardando
al fondo, ci svegliammo col buio,
pronti al nuovo giorno ancora dormienti.
E quindi? Che sia, non-A.


Di Passaggio

Mancava la voce,
avevano una faccia
come la vostra. Passati. Lì
in fotografia o sugli aeroplani
sfrecciati. Presa al volo?
Ricrescono capelli
e amicizie di necessità. Pareva
giusto un momento fa. Torri gemelle
in fiamme a separarvi ulteriormente.
Un ponte non serve. Era il detto
senza voce – il puntino blu dopo
aver fissato il sole. Voleva esser detto
poesia perché mancava la voce.
Cos’altro che duri testimonia l’arrivo.

(tradotte nel 2014)



Ora in “Strenue”, 2023, ISBN 979-8856708300, stampa indipendente con Amazon.it (scarica qui il .pdf gratuito)