Se più modelli ammettono un fenomeno
non sono indipendenti, dunque ragioniamo
andando al nocciolo. Ma il fenomeno?
Allora ragioniamo sul fenomeno
a prescindere dal nocciolo.
Ragionare sul fenomeno che abbiamo
centra il nocciolo? Potremmo non servircene,
non accorgercene.
Dato il nocciolo, quanto è semplice
lo studio di un fenomeno?
Il mio fenomeno??
Sul fenomeno invento un nocciolo locale.
Dato un nocciolo, ricavo i suoi fenomeni;
dato un nocciolo, adatto un mio fenomeno.
Ragiono sul fenomeno e il mio fenomeno:
sono uguali? Ragionevolmente uguali?
Ragiono sul fenomeno in via del nocciolo.

Penso al nocciolo. Penso, penso, penso
partendo dal fenomeno.
Penso al nocciolo. Penso al nocciolo.
Penso al nocciolo partendo dal fenomeno
o invento un nocciolo che regga il mio fenomeno?
Un nocciolo, fenomeni;
un fenomeno, il mio nocciolo locale;
più fenomeni, più noccioli locali.
Dai noccioli locali il solo nocciolo, se c’è.
Dal nocciolo fenomeni,
il mio fenomeno. E il fenomeno?
Un fenomeno è il mio fenomeno
ma il fenomeno è un fenomeno?
Dal mio nocciolo locale il solo nocciolo:
ho inventato un nocciolo locale
cercando di scoprire il solo nocciolo.
Cercando di scoprire il solo nocciolo
ho inventato un nocciolo locale
che regge il mio fenomeno.
Adottando con giustezza un fenomeno reale
ho fatto una scoperta.
Studiare serve.
Sapere di fenomeni serve ad inventare
scoprendo in via indiretta.

Se penso, tengo in mente un sacco
e non sento. Se sento, devo star
vuoto per dispormi a vibrare.
Se vibro, cerco che sia da un impulso
non riesco ripetendo un movimento.
Se penso, devo salire su tutto
e mi stanco. Penso di aver già
sentito cento e non riesco a sentire
che venti. Sento di aver pensato
venti e di poter ancora pensare
il mio cento. Sto quindi più attento
che a quello che sento. Il mio corpo
è macchina che pensa, quando sente
ma posso contare i pensieri, le parole
sono i pensieri. Quello che sento è fluido
corporale. Non riesco a mangiare la carne
perché la sento vibrare. Il latte lo penso.



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chiave di lettura: prima e seconda stanza, astratte e rigorose, scritte nel 2002; la terza, concreta a incarnare, aggiunta nel 2013.