Questa è poesia per macachi

Questa è poesia per macachi,
direbbe un uomo serio, accademico;
fatela leggere a una donna
e cambia il risultato.
È che siamo abituati a certe forme
desuete, maschiliste,
ma l’uomo è un sinistrato.

Vent’anni, chi è maturo inventa
ma l’uomo è un sinistrato,
per quanto si dia arie
non capisce o fa finta
chiamandola gavetta.
Io vado per i trenta,
sono uomo di scienza
avvezzo a dar di conto
e dico questo:
effeminiamo il mondo!
Ridiamo alla gleba sociale,
ai picchiatori, ai casparri,
alla gente che fa del veto
una bandiera.

Ho scritto, detto e fatto mille cose
in mille modi
perché tutti potessero capire
e hanno capito; che poi si diano
un tono, affar loro!

Io non sono innovativo.
Innovazione è Dubbel’s Handbook,
a saperlo usare. Scusi, lei
che giudica: cosa sa fare?
Sa cambiare una lampadina?
Non è necessario per fare poesia
ma aiuta, regala un’altra prospettiva.
Il poeta non è un poliedro?
E lei, che non sa fare proprio niente,
perché si spaccia per poeta?
È sensibile, forse?
Sa mettere in riga due parole
(al verso precedente c’è un errrore,
penserà, se proprio è tufo
(eccone un altro))?
.



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