The Late Wisconsin Spring – John Koethe in italiano

La tarda primavera del Wisconsin


La neve si scioglie al suolo ed una brezza gentile
allenta la fanghiglia, le foglie fradicie d’autunno
e l’erba secca ormai marrone.
Il cielo si scuote un attimino. Uccelli invisibili,
spariti per l’inverno, sono qui. L’aria si rilassa
la gente riprende a camminare a crocchi, due o tre.
Sentimento dominante è il cielo blu, e l’anno.
– Memorie di altre stagioni ed il vento a folate;
la luce gradualmente da cupa si fa chiara
come la pellicola che scade e sfuma nell’immagine.
Quando gli uomini hanno chiuso il garage lungo la via
la luce era ancora chiara, ma il nugolo di fumi
già si dissipava nell’atmosfera di giorno lungo
che porta Aprile, fra i filtri e i fiori.
Ora le nubi sono chiare, i rami freddi e verdi,
d’improvviso la stagione che sembrava prematura
esplode, spacca il cuore e la vibrante
aria si tinge di fili di cristallo colorati.
Sola distrazione, l’esagerato senso di cura
qui nel cuore della primavera – tutto l’anno questi
sentimenti nascono e muoiono sotto un’astrazione.
Ma ora la danza della solitudine riparte
e la vita si fa piccola, posta nello scenario
di questa storia con la vuota, morale qualità
di un gesto impegnativo fatto di alberi e nubi.
La solitudine viene e va ma il blu si mantiene,
permea le prime foglie che brillano nel sole
come l’aria soffia in questa via. Bambini gridano.
Un cane bianco si rotola nell’erba e abbaia, un cenno.
E se la vita cambia ed i protagonisti pure,
una volta stabilito, questo tono di stagione
si mantiene giorno dopo giorno come una persona.
Le nuvole corrono. Ombre percorrono il prato
e le facciate delle case. Un cielo blu pastello
sembra un acquerello che scioglie il denso via
e quella distrazione. Primavera è così tersa
e così parca che gli uccelli sembrano stranieri
provando l’aria con un volo esitante o due
rinunciando. Ma la stagione s’intensifica a gradi;
impercettibilmente i colori si inturgidano
i fiori sbocciano e le spesse foglie brillano al sole
di un’altra città in passato smorzato al cielo.
E se persino la memoria restituisce più
di quel che la mente all’inizio poteva sopportare,
dove la separazione e la pena fra gl’isolati
momenti va quando l’estate di tutto fa un giardino?
Qui la primavera è sottile, l’aria chiara in anticipo,
ma la sua forza è nella quieta tensione concentrata
e nella vita paziente, senza sfoggio e rimpianto,
l’eternità dei momenti piani, il nido di cura
finché d’un tratto, tutta sola la mente è proiettata
in luce ed aria, la nullessenza del cielo
tenuto in quel vacante, circostanziale blu finché
nella veemenza di un paesaggio dove i colori sbiancano
la quieta assoluzione dello spirito si fa fatto
e quindi morte. Ma il vento è terso.
I germogli s’iniziano ad aprire.
Da qualche parte in cielo un aeroplano s’ode.



Originariamente apparsa in “La superpotenza”, 2012, ISBN 9788891027474, ilmiolibro.it (scarica qui il .pdf gratuito)

Ora in “Strenue”, 2023, ISBN 979-8856708300, stampa indipendente con Amazon.it (scarica qui il .pdf gratuito)