Il Tritone
Stava arando il suo unico solco
Attraverso la verde densa torba
D’acqua; io mettevo grano d’inverno
Sulla riva. Le strade s’incrociarono.
Nessun solco in realtà, ebbi a dire.
Nulla sarebbe venuto dall’acro,
Solo, del raccolto un simulacro,
L’ululo del vento, la pioggia folta.
Non voleva possedere la terra
Che pure avrebbe arato in tutto un giorno?
E amicizia, amore, queste cose?
Ricordò campi di fieno e granturco
Quando stoppie s’alzavano da terra.
In sottofondo grida di dolore.
Originariamente apparsa in “La superpotenza”, 2012, ISBN 9788891027474, ilmiolibro.it (scarica qui il .pdf gratuito)
Ora in “Strenue”, 2023, ISBN 979-8856708300, stampa indipendente con Amazon.it (scarica qui il .pdf gratuito)